Walter Zenga

Zenga entra nel settore giovanile dell'Inter nel 1970, dopo alcuni anni viene dato in prestito alla Salernitana in C1, dove però avrà poca fortuna anche a causa di un clamoroso errore contro il Campobasso. Dopo aver militato nel Savona in C2, difende nelle annate 80-81 e 81-82 i colori della Sambenedettese contribuendo al raggiungimento della serie B da parte della squadra marchigiana.



Inter
Ritorno all'Inter per la stagione 1982-83, il titolare è Bordon, ma lui si fa apprezzare nelle 5 gare finali di Coppa Italia. La stagione successiva è titolare ed esordisce in Inter-Sampdoria (1-2). Sono anni di grosse soddisfazioni nell'Inter e nella Nazionale di Azeglio Vicini, con la quale ha stabilito il record di imbattibilità in un mondiale (518 minuti, in una serie di complessivi 981 minuti dall'ottobre 1989 al 3 luglio 1990). Tra i suoi trofei di squadra, lo scudetto dei record 1988-89 con allenatore Giovanni Trapattoni, la Supercoppa italiana e la Coppa UEFA nel 1990-91 e 1993-94. A livello di prestazioni, si è sempre contraddistinto per l'elevata spettacolarità degli interventi, e la grande reattività sulle conclusioni da breve distanza. Nel corso della stagione 1988-89, ha raggiunto livelli di prestazioni così elevati e continui, da dare in più circostanze l'impressione, a tifosi e avversari, di essere imbattibile. Di quella stagione si ricorda solo una prestazione negativa, coincidente con l'eliminazione dell'Inter dalla coppa Uefa per mano del Bayern Monaco (risultato 1-3 al Meazza dopo che l'Inter aveva espugnato Monaco 2-0 all'andata), gara nella quale Zenga subì 3 gol in 7 minuti nel primo tempo (tra il 30' e il 37'), commettendo gravi errori. A livello personale ha vinto 3 volte consecutive il premio quale miglior portiere del mondo, Il pallone di Gemme come miglior portiere nel 1990 dei Mondiali di Calcio.



Dopo Inter
Dopo l'Inter ha giocato senza continuità, a causa di infortuni, nella Sampdoria e, nella stagione 1996/97, nel Padova (in Serie B), prima di trasferirsi ai New England Revolution in USA; qui si è fatto valere prima come giocatore e poi come allenatore.



Allenatore
Tornato in Europa è stato allenatore del National Bucarest stagione 2002-03 portando la squadra all'8° posto e alla finale della coppa nazionale, l'anno successivo ha conquistato il campionato con l'FC Steaua Bucarest.

Nella stagione 2005-06 è allenatore della Stella Rossa di Belgrado con la quale conquista lo scudetto serbo-montenegrino e la coppa nazionale.

A luglio 2006, Walter Zenga si trasferisce in Turchia per allenare il Gaziantepspor, squadra di media classifica. Qui disputa tutto il girone d'andata raggiungendo il dodicesimo posto in classifica con 5 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. Ad inizio gennaio 2007 decide di cambiare aria: rescinde il contratto con la società turca pagando una penale e vola in Medio oriente, precisamente negli Emirati Arabi, dove prende la panchina dell'Al-Ain, una delle più importanti squadre della penisola arabica che porta alla finale in President Cup.

Nel settembre 2007 firma un contratto come allenatore della Dinamo Bucarest, che prima del suo arrivo aveva totalizzato solo 7 punti in 5 partite. All'esordio sulla panchina dei campioni di Romania vince 5-2 in trasferta contro il Poli Iasi, segnando un avvio promettente per le ambizioni scudetto del presidente Reuters Nicolae Badea. Tuttavia, nel novembre 2007, dopo un difficile periodo in cui è stato spesso criticato e accusato dai tifosi per la sua tattica eccessivamente difensiva, rassegna le dimissioni.

Il 1 aprile 2008 subentra a Silvio Baldini sulla panchina del Catania, con l'obiettivo di riportare la squadra fuori dalla zona retrocessione. Il debutto in Serie A come allenatore del Catania, avviene il 6 aprile 2008 dove la sua squadra sconfigge il Napoli per 3 a 0. Il 18 maggio 2008, pareggiando con la Roma a Catania per 1-1 e grazie ai risultati di Parma-Inter e Empoli-Livorno, centra l'obiettivo salvezza per i siciliani.

Nel campionato 2008/2009 è ancora allenatore della squadra etnea centrando nelle prime cinque partite tre vittorie, un pareggio contro la Juventus e una sconfitta contro l'Inter, partita molto sofferta per Zenga, ex d'eccezione (i catanesi vanno in vantaggio per primi per poi essere raggiunti e superati per via di due autogol).