Andriy Shevchenko

Eccelle nello scatto, nella velocità e nel controllo di palla. Dotato di grande forza fisica, è abile anche nel colpo di testa e nel tiro da fuori area, sia di destro che di sinistro, e si distingue per la freddezza nei pressi della porta avversaria e per l'innato fiuto del gol. Ha una grande tecnica individuale e un buon dribbling. È apprezzato anche per la sua capacità di svariare su tutto il fronte d'attacco, fungendo, all'occorrenza, da sponda e supporto alle avanzate dei compagni di squadra.





Club
Chiamato familiarmente dai suoi tifosi con il diminutivo Sheva, ha giocato fino all'età di 22 anni nella Dinamo Kiev, con la quale ha vinto 5 Campionati ucraini, 3 Coppe d'Ucraina e la classifica cannonieri in 5 anni (1994-1999).



Gli esordi  Nato a Dvirkivščyna, villaggio nell'Oblast' di Kiev, aveva nove anni all'epoca del disastro nucleare di Černobyl' (aprile 1986). Anche il suo paese, non lontano da Černobyl', fu colpito dalla tragedia, così c'era anche la sua tra le migliaia di famiglie costrette ad abbandonare le loro case e a trasferirsi lungo la costa per sfuggire agli effetti della contaminazione.



Dinamo Kiev
 Ciononostante attirò l'attenzione di un talent-scout della Dinamo Kiev mentre giocava in un torneo giovanile, e fu così che approdò alla più importante squadra dell'Ucraina. Nel settore giovanile mise subito in luce le sue straordinarie qualità. Nel 1990 con la squadra under-14 della Dinamo Kiev Andriy giocò la Coppa Ian Rush in Galles e conquistò il titolo di capocannoniere del torneo. Andriy fu premiato da Ian Rush in persona con un paio di scarpe da lui indossate quando giocava nel Liverpool.

Nel 1993/94 Shevchenko fu il capocannoniere della squadra B della Dinamo Kiev con 12 gol, riuscendo anche, l'anno dopo, a fare una presenza nella lista della prima squadra. Il debutto di Shevchenko in campionato con la maglia della Dinamo data al 28 ottobre 1994, a Donec'k (Šakhtar-Dinamo 1-3. Segnò il primo gol in campionato nella vittoria per 4-2 contro il Dnipro il 1º dicembre 1994. Quello fu il suo unico goal in campionato per quella stagione, ma nella stessa annata mise a segno un'altra rete in due presenze in Champions League. Fu così che si guadagnò l'esordio con la nazionale ucraina. La capacità di convertire in gol tutte le occasioni che gli si presentavano è chiaramente dimostrata l'anno successivo, quando Shevchenko segna 16 gol in sole 31 partite di campionato, guidando la Dinamo alla seconda vittoria consecutiva nel torneo. Nella stagione 1996/1997 vince ancora il campionato con la Dinamo, realizzando 6 gol in 20 partite.

È però nelle stagioni 1997/1998 e 1998/1999 che Shevchenko si impone definitivamente all'attenzione del mondo calcistico. Si impone all'attenzione europea con una tripletta realizzata al Camp Nou nello spazio di un tempo, il primo, nella partita Barcellona-Dinamo Kiev 0-4 (UEFA Champions League 1997/1998). Alla fine totalizza 19 gol in 23 partite di campionato e 6 gol in 10 incontri di Champions, vincendo l'ennesimo titolo nazionale. Nel 1998/1999 Andriy segna 28 gol tra campionato e coppa, trionfando ancora nella classifica marcatori del campionato ucraino con 18 gol. Nello stesso anno con la Dinamo raggiunge sorprendentemente la semifinale della Champions League, dove la squadra è eliminata dal Bayern Monaco (4-3 per i tedeschi il punteggio tra andata e ritorno).

Shevchenko ha vinto cinque campionati ucraini consecutivi, uno per ogni anno di militanza nel club. A valorizzare il suo talento fu l'allenatore ex-sovietico Valerij Lobanovs'kyj.

Con la maglia dei bianchi di Kiev ha segnato 94 gol nelle varie competizioni.



Milan  Pochi mesi dopo entra a far parte della rosa della squadra rossonera.

Il debutto in Serie A avviene il 28 agosto 1999 allo Stadio Via del Mare di Lecce (Lecce-Milan 2-2, esordio con gol). Alla fine la stagione si rivela particolarmente positiva dal punto di vista personale: con 24 gol in 32 partite di campionato ottiene il titolo di capocannoniere al suo primo anno in Italia, secondo straniero dopo Michel Platini a realizzare un'impresa simile.

Nelle stagioni 2000/2001 e 2001/2002 Sheva realizza rispettivamente 34 gol in 51 partite ufficiali (ancora 24 in campionato) e 17 gol in 38 partite ufficiali, ma il Milan non riesce a conquistare alcun trofeo.

La delusione per le due stagioni passate è, però, cancellata nell'annata 2002/2003. Dopo essere rimasto diversi mesi lontano dai campi di calcio a causa di un infortunio (solo 5 gol in 24 presenze in campionato), l'ucraino vince, con il Milan, la Champions League e la Coppa Italia. Nella stagione che sancisce il ritorno della squadra ai vertici del calcio continentale, Andriy segna il rigore decisivo nella finale di Champions giocata allo stadio Old Trafford di Manchester contro i rivali storici della Juventus. È stato il primo ucraino a vincere il trofeo. Tre giorni dopo Shevchenko conquista anche la Coppa Italia. Nell'agosto dello stesso anno vince la Supercoppa europea, grazie al personale gol di testa nella partita Milan-Porto giocata a Monte Carlo e terminata con il risultato di 1-0 per i rossoneri.

Nel 2003/2004 Andriy arricchisce il proprio palmares vincendo lo scudetto, cui si aggiunge la conquista del titolo di capocannoniere della serie A con 24 gol in 32 partite. Per il Milan è il primo titolo nazionale dopo 5 stagioni di digiuno, per l'ucraino è il secondo successo nella classifica marcatori dopo quello conseguito nel 1999/2000. A coronamento di una stagione esaltante, nell'agosto 2004 Shevchenko vince anche la Supercoppa italiana, realizzando una tripletta nella vittoria del Milan per 3-0 contro la Lazio.

Nel dicembre 2004 Shevchenko vince il Pallone d'oro come miglior giocatore europeo, dopo che a marzo 2004 era stato inserito da Pelé nella lista dei 125 migliori calciatori viventi. Sempre nel 2004 Shevchenko viene premiato con la più alta onorificenza dell'Ucraina, il titolo di Eroe d'Ucraina, dall'ex presidente ucraino Leonid Kučma.

Nel 2004/2005 il Milan termina il campionato al secondo posto, anche grazie ai 17 gol di Shevchenko. Il giocatore segna anche 6 gol in 11 partite di Champions League 2004/2005, competizione in cui il Milan raggiunge la finale contro il Liverpool. Gli ottimi risultati ottenuti nel corso della stagione, però, sono dilapidati con una sconfitta in finale, dopo che i rossoneri avevano terminato il primo tempo in vantaggio per 3-0. Il match contro gli inglesi finisce 3-3 dopo i tempi regolamentari, e nei supplementari Shevchenko si vede parare un violento tiro a pochi metri dalla linea di porta. La partita si decide, così, ai calci di rigore. Come nella finale di Champions League del 2003 è ancora Shevchenko ad andare sul dischetto del rigore per il tiro decisivo. Questa volta, però, l'ucraino si fa parare il tiro e decreta la vittoria degli avversari.

Durante l'estate 2005 continue voci di calciomercato riportavano una presunta offerta di Roman Abramovič, proprietario del Chelsea, per convincere Shevchenko a lasciare il Milan. Il magnate russo avrebbe offerto ai rossoneri 50 milioni di sterline e il cartellino di Hernán Crespo (già al Milan in prestito) pur di assicurarsi l'ucraino. Il Milan, però, rifiutò di riscattare Crespo dal Chelsea. Comunque il trasferimento si concretizzò un anno più tardi.

Nella stagione 2005/2006 Shevchenko ha segnato 19 gol in 28 partite giocate in campionato, cui si aggiungono 9 gol in 12 partite di Champions League.

L'ultima partita giocata da Sheva in maglia rossonera prima del trasferimento a Londra è stata Parma-Milan 2-3 del 7 maggio 2006, incontro nel quale il giocatore è stato costretto a lasciare il campo per infortunio dopo soli otto minuti. Il 14 maggio 2006,ancora infortunato, ha seguito Milan-Roma, ultima partita di campionato, dalla curva dei tifosi rossoneri, che con cori e striscioni lo hanno implorato inutilmente di restare al Milan.



Il trasferimento al Chelsea
  Il 12 maggio 2006 una dichiarazione del presidente onorario del Milan Silvio Berlusconi («Shevchenko vuole andare in Inghilterra») alimenta nuove voci di mercato, confermando le ipotesi della stampa, secondo cui l'oggetto dell'incontro privato di qualche giorno prima tra il presidente e il giocatore sarebbe stato proprio il probabile trasferimento dell'ucraino al Chelsea. Poche ore più tardi lo stesso Shevchenko indice molto velocemente una conferenza stampa a Milanello e spiega:

« È inutile nascondere le cose. Sono stato dal presidente: abbiamo parlato di molte cose e anche della possibilità da parte mia di cambiare. Non è una decisione definitiva. Voglio essere chiaro, soprattutto perché quello che sto dicendo non riguarda il mio rapporto con il Milan, in cui ho grande affetto per i miei compagni di squadra e per l'allenatore. Questa decisione riguarda esclusivamente me e la mia famiglia. Ai tifosi voglio dire che per me sono sempre stati molto importanti e che questa mia decisione non ha assolutamente motivi economici » Prima di questa rivelazione Shevchenko aveva sempre negato la volontà di lasciare il Milan, affermando di voler diventare una leggenda della squadra come Franco Baresi e Paolo Maldini. Nell'immaginario dei tifosi sarebbe stato proprio Shevchenko ad ereditare la fascia di capitano da Maldini. Le dichiarazioni dell'ucraino lasciano, tuttavia, pochi margini ad una sua permanenza al Milan. Il 26 maggio 2006, infatti, con un giorno di ritardo sulla data fissata dallo stesso Shevchenko per la comunicazione ufficiale della sua decisione, il giocatore dichiara:

« Lascio per motivi familiari, ringrazio la società per tutto quello che mi ha dato, non c'è un problema di rapporti e e non c'è un problema economico » La decisione dell'attaccante sarebbe determinata dalle pressioni della moglie, l'ex modella statunitense Kristen Pazik, che avrebbe insistito affinché Jordan, il figlio della coppia, possa frequentare una scuola di lingua inglese. Sospetto fermamente respinto da Shevchenko, che ha precisato che si è trattato di una «decisione comune».

Malgrado l'annuncio, però, le due società impiegano qualche tempo a trovare l'accordo sulla cifra che il club londinese dovrà corrispondere al Milan. Secondo alcune indiscrezioni il Chelsea avrebbe versato nelle casse della squadra di via Turati circa 45 milioni di euro, cifra che farebbe della cessione un record per il calcio inglese.

Il 31 maggio 2006 il Chelsea, attraverso il suo sito ufficiale, comunica il trasferimento dell'attaccante dal Milan al Chelsea. Il giocatore ha firmato un contratto quadriennale da 9 milioni di euro netti a stagione, 3 in più di quanti ne percepiva al Milan. La cessione è stata poi ufficializzata dal sito del Milan, che in una nota ha ringraziato «Sheva, attaccante e uomo straordinario». Il giocatore ha dichiarato di lasciare «un grande club per approdare in un altro» e si è unito alla sua nuova squadra dopo il Mondiale 2006. Veste la maglia numero 7 che aveva anche al Milan.



Chelsea
 
 A Cardiff realizza il gol dell'1-1 contro il Liverpool, che poi si aggiudica il trofeo vincendo per 2-1. Dieci giorni più tardi mette a segno il primo gol in Premier League, il trecentesimo nella carriera internazionale in prima divisione, in Middlesbrough-Chelsea 2-1. Nel corso delle partite successive, però, non riesce a mettersi in luce e le sue prestazioni risultano, a detta dei media, spesso deludenti, a differenza di quelle del compagno di reparto Didier Drogba. Realizza il suo primo gol in Champions League con la maglia del Chelsea nella partita casalinga contro il Levski Sofia il 6 dicembre 2006. Si tratta del 57° gol di Shevchenko in Champions League, traguardo che innalza l'attaccante al secondo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi nelle coppe europee.

A seguito del suo rendimento nella stagione 2006/2007, al di sotto delle attese, stampa e televisioni profilano con insistenza la possibilità di un ritorno di Shevchenko al Milan nel corso del calciomercato di gennaio 2007.[3] Le due società, però, negano subito qualsiasi contatto e l'ipotesi sfuma definitivamente sul nascere.

Nei mesi seguenti Shevchenko torna a giocare su discreti livelli. A marzo realizza il gol del definitivo 1-1 nell'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto in trasferta. La marcatura, unita al 2-1 ottenuto dal Chelsea a Stamford Bridge nel ritorno, si è rivelata decisiva per il passaggio del turno dei Blues. Nel mese di aprile Shevchenko va ancora a segno nel ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Valencia in trasferta, realizzando la rete del momentaneo 1-1. Il match è poi vinto dal Chelsea per 2-1, punteggio che sancisce il passaggio della squadra londinese alle semifinali, dove i blues verranno eliminati dal Liverpool. In maggio Shevchenko vince la Coppa d'Inghilterra, pur non scendendo in campo nella finale vinta dal Chelsea per 1-0 contro il Manchester United dopo i tempi supplementari.

Nella stagione 2007/2008 non trova molto spazio in squadra. Spesso relegato in tribuna, in Premier League segna 5 gol, l'ultimo contro il Bolton per il momentaneo 1-0 all'ultima giornata. La marcatura tiene vive le speranze dei tifosi e della squadra di vincere la Premier League, ma la partita finirà 1-1. Il 21 maggio 2008, dopo la finale di Champions League 2007/08 contro il Manchester United, deluso per la sconfitta ai rigori e soprattutto per essere stato in panchina per tutta la gara, non si presenta insieme ai compagni a ritirare la medaglia d'argento, che viene consegnata al tecnico Avraham Grant.[4]

Il 21 luglio 2008 è stato definito dal tabloid inglese The Sun il peggior affare di calciomercato dalle squadre della Premier League negli ultimi 10 anni.[5]



Il ritorno al Milan
  Dopo un insistente susseguirsi di voci di calciomercato riguardanti il ritorno di Shevchenko al Milan, il 23 agosto 2008, a seguito di alcuni incontri tra Abramovič e Berlusconi, Milan e Chelsea comunicano ufficialmente il ritorno in prestito[6] di Shevchenko al club rossonero, tenendo però riservati i termini dell'accordo.[7][8] Al suo ritorno a Milano la maglia numero 7, precedentemente simbolo del giocatore nelle fila rossonere, risulta già assegnata a Pato. Il giocatore sceglie quindi il numero 76, ovvero le ultime due cifre dell'anno di nascita come già in precedenza avevano fatto i compagni di squadra Ronaldinho e Flamini.

Fa il suo secondo esordio al Meazza entrando all'inizio del secondo tempo di Milan-Bologna (1-2), applaudito durante il riscaldamento da tutto lo stadio e sopratutto dalla Curva Sud che lo ha definitivamente perdonato, commuovendo lo stesso giocatore.[9] Ha realizzato il primo gol del suo secondo periodo in rossonero il 2 ottobre 2008, al 70° minuto di Zurigo-Milan, gara di ritorno del primo turno di Coppa UEFA, siglando l'1-0 finale su assist di Ronaldinho.



Nazionale
 Ha esordito con l'Ucraina il 25 marzo 1995 a Zagabria nella partita Croazia-Ucraina 4-0, all'età di 19 anni e 177 giorni. Ha segnato la sua prima rete in nazionale nel maggio 1996, in un'amichevole contro la Turchia giocata a Samsun.

Nel marzo 2000 Valerij Lobanovs'kyj diventa commissario tecnico dell'Ucraina, con il compito di qualificare la squadra ai Mondiali 2002. Shevchenko segna 10 gol nelle qualificazioni, ma la sua squadra non riesce nell'impresa, perdendo lo spareggio contro la Germania (sconfitta che coincide con l'esonero di Lobanovski).

Nell'ottobre 2005 l'Ucraina ottiene la sua prima e storica qualificazione ad un Mondiale (Germania 2006), vincendo il suo girone di qualificazione con sette vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta. Shevchenko è stato il capitano e il leader della squadra, segnando 6 gol dei 18 totali dell'Ucraina.

L'attaccante ha così preso parte per la prima volta ad una competizione per nazionali. Nel torneo Shevchenko ha realizzato 2 gol: contro l'Arabia Saudita e contro la Tunisia. L'Ucraina si è qualificata come seconda agli ottavi di finale, dove ha sconfitto la Svizzera dopo i calci di rigore. Nei quarti di finale è stata sconfitta per 3-0 ed eliminata dall'Italia, poi vincitrice della coppa.