Formazione

99 Benussi Francesco Data Nascita: 15/10/1981
1 Rosati Antonio Data Nascita: 26/03/1983
22 Petrachi Davide Data Nascita: 14/08/1986 Loading… 6 Angelo Mariano de Almeida Data Nascita: 12/06/1981
30 Antunes Vitorino G. P. Data Nascita: 01/04/1987
77 Basta Dusan Data Nascita: 18/08/1984


5 Diamoutene Souleymane Data Nascita: 30/01/1983
16 Esposito Andrea Data Nascita: 17/05/1986
14 Fabiano Medina da Silva Data Nascita: 18/01/1982


40 Giuliatto Alberto Data Nascita: 17/09/1983
41 Ingrosso Gianmarco Data Nascita: 28/01/1989
15 Mihoubi Hemza Data Nascita: 13/01/1986


23 Schiavi Raffaele Data Nascita: 15/03/1986
2 Stendardo Guglielmo Data Nascita: 06/05/1981
3 Polenghi Tiziano Data Nascita: 26/09/1978 Loading… 21 Ardito Andrea Data Nascita: 08/01/1977
19 Ariatti Luca Data Nascita: 27/12/1978
70 Budyanskiy Viktor Data Nascita: 12/01/1984


10 Caserta Fabio Data Nascita: 24/09/1978
13 Feltscher Frank Data Nascita: 17/05/1988
18 Giacomazzi Guillermo Data Nascita: 21/11/1977


8 Munari Gianni Data Nascita: 24/06/1983
24 Raschle Daniel Eduard Data Nascita: 15/08/1990
20 Vives Giuseppe Data Nascita: 14/07/1980


7 Zanchetta Andrea Data Nascita: 02/02/1975
 
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9 Cacia Daniele Data Nascita: 23/08/1983
11 Castillo Josè Inacio Data Nascita: 04/11/1975
25 Konan Axel Cedric Data Nascita: 25/01/1983


29 Leonardo Gomes Auro Data Nascita: 14/12/1983
90 Tiribocchi Simone Data Nascita: 31/01/1978
 

STORIA DELLA SQUADRA

Il 15 marzo 1908 nasce lo Sporting Club Lecce, attivo nell'atletica, nel ciclismo e nel calcio. Il primo presidente del club è Franco Marangi nel corso di quell'anno. È dell' 11 aprile 1910 la prima partita ufficiale: nel Torneo Regionale Pugliese perde contro il Bari Foot-ball Club per 5-1. La prima formazione ufficiale è: De Michele (capitano), Capozza, Rima, Acquaviva, Torsello, Marzano, De Salvatore, Tortorella, Kniazzek, Pastore, De Muro (autore del gol). I primi anni di attività sono a livello regionale e per una stagione, quella 1923-1924, l'attività viene sospesa. La svolta avviene il 16 settembre 1927: dalla fusione tra i club locali della FBC Juventus e del Gladiator è fondata l'Unione Sportiva Lecce, il cui presidente è Luigi Lopez y Royo. I colori adottati dalla nuova società sono il rosso e il nero, che lasciano spazio al giallo e al rosso nel 1929, quando il Lecce conquista la promozione in Serie B vincendo il doppio spareggio contro il Taranto (2-2 dopo i tempi supplementari e 3-1).

Promosso per la prima volta in Serie B nel 1929, il Lecce allenato dall'ungherese Plemich esordisce con una vittoria per 2-1 a Novara il 6 ottobre di quell'anno. Alla fine giunge 13° nel suo primo anno in serie cadetta e disputa due altri tornei in categoria, prima della sospensione dell'attività calcistica nel 1932. Ripresa l'attività nel 1936, arriva 11° in Serie C e, dopo aver sospeso nuovamente l'attività nel periodo 1943-1944, riesce a tornare in Serie B nel 1946. Dopo tre anni di cadetteria, dal 1949 attraversa una fase di profonda crisi, che ha l'apice nel 1955 con la retrocessione in quarta divisione, da cui i giallorossi risaliranno in C nel 1958. Segue un decennio di risultati soddisfacenti, con la squadra che sfiora la promozione per cinque anni consecutivi a partire dal 1971.
Intanto, nel 1966, il Lecce, che sino ad allora giocava nello Stadio "Carlo Pranzo" (intitolato ad un giovane leccese caduto durante la prima guerra mondiale), si è trasferito nel nuovo stadio, il Via del Mare, inaugurato con un'amichevole tra i giallorossi e lo Spartak Mosca.

Nel 1968-1969, in Serie C, è allenata nelle ultime 10 partite di campionato da Eugenio Bersellini, che in quell'anno debuttò come tecnico e sarebbe rimasto alla guida dei salentini fino al 1973. In questo periodo la formazione salentina stabilisce una serie di primati per la categoria e anche alcuni record assoluti, come quello del 1974-1975, quando il portiere Emmerich Tarabocchia resta imbattuto per 1791 minuti, record italiano nelle prime tre categorie del campionato.



Il ritorno in Serie B del 1976 e i primi anni in cadetteria [modifica] Il Lecce torna in serie cadetta nella tarda primavera del 1976, al termine di un'annata eccezionale: oltre alla promozione e all'imbattibilità casalinga, gli uomini di Mimmo Renna ottengono anche la vittoria della Coppa Italia di Serie C, nella cui finale battono per 1-0 il Monza, e della Coppa Italo-inglese per semiprofessionisti, competizione nella quale sconfiggono per 4-0 nella finale di ritorno lo Scarborough dopo la sconfitta per 1-0 in Inghilterra[1].

Le prime stagioni in serie cadetta si concludono con serene salvezze. Nel marzo 1980 il Lecce, passato poco tempo prima al presidente Franco Jurlano, è implicato nello scandalo delle scommesse che colpisce il calcio italiano, ma è in grado di dimostrare la sua innocenza e subisce soltanto la squalifica del giocatore Claudio Merlo. Dopo alcune salvezze sofferte nei primi anni ottanta, nel 1983-1984 la squadra di Jurlano si piazza al 4° posto in un torneo segnato dalla tragica scomparsa in un incidente automobilistico dei calciatori giallorossi Michele Lo Russo e Ciro Pezzella il 2 dicembre 1983. Lo Russo è tutt'ora il primatista di presenze del Lecce con 418 gettoni.



L'esordio in Serie A (1985) e l'impresa di Roma [modifica] Il Lecce 1985-1986 - fonte: http://www.wlecce.it La squadra sale in Serie A per la prima volta nel 1985, sotto la guida tecnica di Eugenio Fascetti. I giallorossi vincono il campionato di Serie B 1984-1985 insieme al Pisa con 50 punti in 38 partite.

Al debutto in serie A il Lecce pareggia 2-2 sul campo dell' Hellas Verona. Questa la storica formazione schierata da Fascetti l'8 settembre 1985: Negretti, Di Chiara S., Miggiano, Enzo, Raise (Nobile), Miceli, Causio, Barbas, Pasculli, Di Chiara A., Palese (Paciocco).

Classificatosi ultimo nella massima serie, il Lecce ritorna tra i cadetti dopo una sola stagione, ma alla penultima giornata del campionato di Serie A 1985-1986, ormai già matematicamente retrocesso, riesce nell'impresa più clamorosa della sua storia. Con un gol dell'ex romanista Alberto Di Chiara e una doppietta di Juan Alberto Barbas batte la Roma per 3-2 all'Olimpico alla penultima giornata. Proprio quella sconfitta costa ai capitolini lo scudetto.

L'anno dopo il Lecce perde lo spareggio per salire in Serie A contro il Cesena, ma raggiunge comunque la promozione nel 1987-1988, grazie al secondo posto finale in serie cadetta.



Gli anni d'oro (1988-1990) e la retrocessione del 1991 [modifica] Nella stagione 1988/1989, con Carlo Mazzone in panchina, i giallorossi raggiungono un ottimo 9° posto finale, grazie alle grandi partite dell'attaccante Pedro Pablo Pasculli e dei centrocampisti Juan Alberto Barbas, Antonio Conte (futuro capitano e bandiera della Juventus) e Paolo Benedetti.

Una stagione più tardi i salentini si classificano al 14° posto e rimangono in serie A fino alla stagione 1990/1991, anno della nuova retrocessione in serie B (15° posto) con l'ex juventino Zbigniew Boniek come allenatore e l'ex milanista Pietro Paolo Virdis come stella dell'attacco.



La crisi dei primi anni Novanta [modifica]

1991-92: la salvezza in Serie B [modifica] Il 1991/1992 è un anno di transizione. La stagione che vede il lancio come titolare del 22enne Francesco Moriero e, in attacco, l'ex juventino Sergei Aleinikov. Con Albertino Bigon in panchina il Lecce giunge 8° in serie B.



1992-93: il ritorno in massima divisione [modifica] Nel 1992/1993 i lupi ottengono di nuovo la promozione serie A (4° posto in serie B). La retrocessione sarà, tuttavia, immediata.



1993-94: crollo in Serie B [modifica] Dopo sole 11 giornate del campionato 1993/1994, complice una campagna acquisti poco azzeccata (celebri sono rimasti gli ingaggi di Gaucho Toffoli e Andre Gumprecht da parte del d.s. Mimmo Cataldo) il Lecce si trova in una situazione gravissima (1 vittoria, 2 pareggi e 8 sconfitte), così decide di esonerare Nedo Sonetti e di ingaggiare Rino Marchesi. Nonostante il cambio di allenatore la squadra conclude l'annata in modo altrettanto disastroso: nelle successive 23 gare totalizza 2 successi, 3 pari e 18 sconfitte, piazzandosi all'ultimo posto della graduatoria con soli 11 punti ottenuti, minimo di sempre per una squadra di serie A. In una stagione così fallimentare il Lecce registra tuttavia un proprio record: il 31 ottobre 1993 batte l'Atalanta al Via del Mare per 5-1, che ad oggi rimane la sua vittoria con più scarto in Serie A.



1994-95: retrocessione in C1 [modifica] Nel 1994/1995 il Lecce si piazza di nuovo ultimo, questa volta in serie B, e retrocede così in Serie C1 al termine di un'altra annata molto deludente. Alla fine i salentini si ritrovano a nove lunghezze di distanza dal Como penultimo.



Rinascita (1995-1997), retrocessione (1998) e promozione (1999) [modifica]

1995-96: risalita in Serie B [modifica] Nell'estate 1995 sono gettate le basi per la rifondazione della squadra. I rinforzi più importanti sono il portiere Fabrizio Lorieri, che sarà titolare fino alla fine della stagione 1998/1999, e gli attaccanti Cosimo Francioso e Francesco Palmieri, i quali avrebbero formato un tandem d'attacco molto valido fino al 1997.

Nella stagione 1995/1996 il Lecce, con Giampiero Ventura in panchina, si piazza primo in Serie C1-B, ritornando in Serie B dopo una sola stagione.



1996-97: il ritorno in Serie A [modifica] Nella stagione seguente i giallorossi sono artefici di un altro campionato molto positivo, conclusosi con la promozione in Serie A a distanza di tre anni dalla retrocessione in B. La risalita in massima serie è la quarta nella storia del Lecce e la seconda consecutiva con l'allenatore Ventura. I giallorossi raggiungono l'obiettivo il 15 giugno 1997, all'ultima giornata, grazie alla vittoria per 3-0 in trasferta contro il Cesena già retrocesso (gol di Cosimo Francioso al primo minuto e doppietta di Francesco Palmieri).



1997-98: penultimo posto in Serie A [modifica] Nel 1997/1998, malgrado i gol dell'attaccante Francesco Palmieri e una storica vittoria per 2-1 a San Siro contro il Milan (gol di Govedarica, Casale, autorete di Cyprien, con un rigore fallito dai giallorossi), il Lecce precede soltanto il Napoli nella massima serie e così retrocede in serie B dopo un solo anno in massima divisione. Durante l'annata il club cambia tre allenatori: Cesare Prandelli si dimette dopo 18 giornate ed è sostituito da Angelo Pereni, il quale è esonerato e rimpiazzato da Nedo Sonetti dalla ventiduesima giornata. Alla fine della stagione la società decide comunque di puntare su Sonetti per cercare l'immediata risalita. Nell'estate 1998 il Lecce ingaggia un nuovo direttore sportivo, il salentino Pantaleo Corvino, già al Casarano e destinato a distinguersi come abile talent-scout.



1998-99: la risalita in massima serie [modifica] La stagione 1998/1999, che vede tra i protagonisti l'ex romanista Giuseppe Giannini, e lo svizzero Davide Sesa, si chiude con la promozione del Lecce in Serie A. Decisiva la vittoria in casa del Chievo Verona nell'ultima giornata di campionato. Alla fine del campionato l'allenatore Nedo Sonetti, peraltro già sulla panchina del Lecce nel 1994, si dimette.



Triennio in Serie A (1999-2002), caduta e risalita (2003) [modifica] Curva Nord

1999-00: il debutto felice di Cavasin [
modifica] Nell'estate del 1999 il Lecce ingaggia l'emergente allenatore Alberto Cavasin. Nel 1999/2000 la squadra si piazza all'11° posto in Serie A, avvalendosi di elementi di sicuro valore come gli attaccanti Cristiano Lucarelli, risollevatosi dopo un'infelice esperienza al Valencia e autore di 15 gol, e David Sesa (al Lecce già nella stagione precedente), il centrocampista Francisco Lima, il difensore Juárez e il portiere Antonio Chimenti.



2000-01: la nuova salvezza [modifica] Nel 2000/2001 i salentini sono autori di un'impresa eclatante, quando battono l'Inter a San Siro. Alla fine concludono il campionato al 14° posto, conquistando la seconda salvezza consecutiva all'ultima giornata, grazie alla vittoria casalinga in rimonta per 2-1 contro la Lazio (grande partita di Gaetano Vasari, autore di due gol). Nella stessa stagione i leccesi pareggiano 1-1 a San Siro, ancora contro l'Inter, negli ottavi di finale della Coppa Italia. Ai giallorossi non riesce tuttavia l'impresa, dato che l'Inter vincerà 3-1 il ritorno giocato al Via del Mare.



2001-02: il cambio Cavasin-Rossi e la retrocessione [modifica] In vista della stagione 2001/2002 il Lecce si rinforza con gli acquisti degli uruguaiani Chevanton e Giacomazzi e di Cirillo, quest'ultimo in prestito dall'Inter. Chevanton realizza il primo gol del campionato in Lecce-Parma 1-1 della prima giornata. La squadra, però, retrocede in serie B dopo tre anni in serie A, in virtù del 16° posto finale. Intanto, a gennaio 2002, Cavasin è stato esonerato e sostituito da Delio Rossi, con cui la società pugliese intende guidare la ricostruzione l'anno successivo.



2002-03: il ritorno in Serie A [modifica] Nel 2002/2003 i giallorossi, beneficiando dei gol di Chevanton e del giovanissimo Bojinov, chiudono al 3° posto in serie B ed sono nuovamente promossi in serie A. La partita determinante si gioca il 7 giugno 2003 al Via del Mare: Lecce-Palermo finisce 3-0, ma a colpire sono soprattutto le scene di amicizia delle due tifoserie gemellate. I palermitani festeggiarono per i leccesi e in tutta la città i colori giallo e rosso si confondevano con la moltitudine di rosa e nero.

La formazione primavera guidata da Roberto Rizzo conquista il primo scudetto di categoria.



Triennio in Serie A (2003-2006) [modifica]

2003-04: lo storico decimo posto con Rossi [modifica] Nel 2003/2004 il Lecce di Delio Rossi inizia male il campionato e al giro di boa è 15° e virtualmente retrocesso, ma già al 18° turno inizia la svolta: in 15 giornate, tra la prima e la terzultima di ritorno, i salentini collezionano ben 25 punti, grazie anche al contributo dei nuovi acquisti di gennaio, Vincenzo Sicignano, Jorge Bolaño e Daniele Franceschini. In forza di questo strepitoso girone di ritorno e dei gol dell'attaccante Javier Ernesto Chevantón il Lecce guadagna così la salvezza, classificandosi 10°. A sancire la permanenza in massima serie è una settimana straordinaria: il 25 aprile 2004 il Lecce espugna incredibilmente Torino, battendo la Juventus in casa per la prima volta nella sua storia. Il finale è un sorprendente 4-3 per i giallorossi, che beneficiano anche di una pregevole doppietta di Konan. Il 2 maggio 2004, poi, i ragazzi di Rossi ottengono la salvezza aritmetica con due turni di anticipo superando per 2-1 (e in rimonta) l'Inter al Via del Mare, grazie ai gol del capitano Max Tonetto e di Cesare Bovo. Tra i protagonisti della stagione c'è anche il 18enne Valeri Bojinov, che segna il suo primo gol in Serie A in Lecce-Bologna 1-2. Malgrado lo storico risultato, Rossi lascerà la panchina del Lecce in estate.



2004-05: la salvezza con Zeman [modifica] Nell'estate 2004 il Lecce ingaggia Zdeněk Zeman, anche se perde il capitano Max Tonetto, passato alla Sampdoria per fine contratto. I giallorossi partono alla grande, raggiungendo addirittura il 3° posto nell'ottobre 2004. Il girone di ritorno, però, non è all'altezza di quello di andata, ma il Lecce finisce ugualmente 9° e raggiunge il traguardo della seconda salvezza consecutiva in serie A, ossia il diritto a disputare il terzo campionato consecutivo nella massima divisione (come avvenne nel 1990, quando le stagioni consecutive del Lecce in A diventarono: 1988/1989, 1989/1990 e 1990/1991). Alla fine il 2004-2005 del Lecce è comunque una stagione memorabile, che vede la consacrazione definitiva o la rivelazione di giovani talenti come Valeri Bojinov (ceduto a gennaio alla Fiorentina), Mirko Vučinić (che eguaglia il record di Chevantón, miglior goleador del Lecce in Serie A con 19 centri), Cristian Daniel Ledesma, Marco Cassetti (primo e sinora unico calciatore del Lecce in Nazionale), Samuele Dalla Bona ed Erminio Rullo. Sebbene la difesa giallorossa risulti la più perforata del torneo (73 reti al passivo), il Lecce si rivela molto prolifico dal punto di vista offensivo, con il secondo miglior attacco del campionato (66 gol fatti, solo uno in meno rispetto alla Juventus vincitrice del torneo). Si tratta di un record, dato che per la prima volta la squadra con la peggior difesa della Serie A non retrocede.

Buono è anche il cammino in Coppa Italia. I giallorossi sono eliminati agli ottavi di finale dall'Udinese dopo due rocambolesche partite (5-4 per i friulani all'andata e 4-3 per il Lecce nel ritorno al Friuli, dopo essere stati avanti 4-1 ed aver subito il gol dell'eliminazione al 90').



2005-06: i due esoneri e la retrocessione [modifica] Conclusasi la collaborazione con Zeman e Corvino, passato alla Fiorentina, il Lecce ingaggia Angelo Gregucci (all'esordio in Serie A) per la stagione 2005/2006. La squadra, però, delude sin dalle prime uscite venendo subito eliminata dal Monza ai calci di rigore nel primo turno di Coppa Italia. Contemporaneamente il presidente Rico Semeraro e tutta la gestione abbandonano l'amministrazione societaria il 13 settembre 2005. Così, dopo sole 5 giornate di campionato (1 pareggio e 4 sconfitte), Gregucci viene esonerato successivamente alla sconfitta contro l'Empoli e sostituito da Silvio Baldini.

Nonostante il cambio di allenatore, il Lecce chiude il girone di andata all'ultimo posto della classifica di Serie A, in piena zona retrocessione. Le contestazioni dei tifosi alla famiglia Semeraro si fanno più accese, mentre la magra campagna acquisti di gennaio (arrivano Saidi e Cichero) non si rivela utile. La sconfitta contro l'Ascoli è fatale a Baldini, esonerato per far posto al salentino Roberto Rizzo, plurivittorioso allenatore della Primavera giallorossa ed ex giocatore del Lecce negli anni ottanta. Con il nuovo tecnico il Lecce fa intravedere timidi segnali di ripresa, ma la sua situazione di classifica non migliora. Tra il 26 marzo e il 1 aprile 2006 il Lecce ottiene due vittorie contro Siena e Milan (sconfitto dopo quasi 9 anni), ma l'exploit non serve a invertire la rotta. Motivo di orgoglio per i giallorossi è però il fatto di aver conquistato un successo che a fine campionato sarà indicato da molti come il risultato che ha precluso ai rossoneri la possibilità di conquistare lo scudetto, come già avvenne nel maggio 2005, quando il club milanese pareggiò per 2-2 a Lecce, perdendo terreno sulla Juventus. Una settimana più tardi i giallorossi escono sconfitti per 3-1 dalla Roma dall'Olimpico, stadio che i salentini non sono stati capaci di espugnare malgrado il precedente favorevole del 1986. Il 15 aprile arriva poi l'ennesima sconfitta casalinga, questa volta ad opera dell'Udinese. Il 22 aprile la matematica condanna il Lecce alla retrocessione in serie B dopo l'inutile pareggio casalingo contro il Treviso, ultimo in classifica e già retrocesso da due giornate. A quel punto mancano tre giornate alla fine del torneo. I giallorossi, così, non riescono a ripetere l'impresa della stagione 2003-2004, quando si erano salvati nonostante avessero disputatoato un girone d'andata molto negativo. Nelle tre partite successive i giallorossi raccolgono 4 punti, frutto di una sconfitta, un pareggio e una vittoria per 3-1 all'ultima giornata sul campo della Sampdoria. In definitiva il Lecce si piazza al 19° posto, dopo aver sostituito due allenatori e aver palesato grosse difficoltà soprattutto in fase offensiva, punto di forza dell'annata precedente.

Malgrado la retrocessione, però, in base alla sentenza di primo grado della CAF nel processo per lo scandalo del calcio italiano, corte che il 14 luglio 2006 stabilisce la retrocessione in Serie B per illecito di Juventus, Fiorentina e Lazio, il Lecce viene momentaneamente ripescato in Serie A per la stagione 2006-2007, anche se l'ipotesi di un ripescaggio torna a farsi remota dopo le sentenze d'appello, che annullano la retrocessione disposta dal precedente grado di giudizio per Fiorentina e Lazio. Il Lecce, essendo la seconda delle retrocsse dopo il Messina, sarebbe stato ripescato con almeno due retrocessioni a tavolino. Il 13 agosto 2006, con l'avvio del processo alla Reggina, il Lecce e l'Avellino sono invitate al dibattimento come terze parti interessate. Dopo la richiesta di condanna della Reggina pronunciata dal procuratore federale Stefano Palazzi (retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione) il Lecce sembra poter essere ripescato in Serie A, ma l'eventualità tramonta definitivamente con la sentenza della CAF, che decreta la permanenza in massima serie della Reggina, sebbene con 15 punti di penalizzazione.



Da Zeman a Papadopulo, dalla B alla A [modifica]

2006-07: il nono posto in Serie B [modifica] Il primo passo dell'annata 2006/2007 è la scelta del nuovo presidente, con la nomina di Giovanni Semeraro, ritornato al timone della società dopo le contestazioni al figlio Rico durate tutta la stagione precedente. Semeraro è coadiuvato dal vicepresidente vicario Mario Moroni, già presidente del club, e dall'amministratore delegato Claudio Fenucci. Il 21 giugno 2006 viene ingaggiato Zdeněk Zeman, che ritorna sulla panchina giallorossa dopo un anno, accolto con grande entusiasmo dai tifosi. Nella sessione estiva del calciomercato, però, alcune cessioni di elementi di spicco della rosa (Cassetti, Vucinic, Ledesma e Konan) non controbilanciate da acquisti di spessore generano qualche contestazione alla società.

Dopo un brillante avvio in Serie B – comprendente una vittoria casalinga contro l'allora capolista Genoa – ben presto il Lecce accusa un vistoso calo che lo porta ad occupare posizioni medio-basse di classifica. La situazione provoca nuove contestazioni nella tifoseria. Nell'ultimo mese prima della sosta la squadra salentina inanella una serie preoccupante di sconfitte, culminate con un 3-1 interno subito nel derby contro il Bari, il primo giocato dopo quattro anni. In seguito a 10 partite perse su 18 giocate la dirigenza decide così di esonerare Zeman il 24 dicembre 2006 ed ingaggia Giuseppe Papadopulo, già vicino ad approdare al Lecce in estate. Nella sessione invernale del calciomercato la squadra, pur cedendo, tra gli altri, il capitano Giacomazzi, si rinforza con numerosi acquisti, tra cui quelli di Tiribocchi e Zanchetta. Il rendimento in campionato migliora, e dopo un paio di mesi la squadra si trova nella zona centrale della classifica. Il 10 marzo ottiene una storica vittoria per 5-0 in casa contro il Frosinone. Il buon girone di ritorno frutta 36 punti, che, sommati ai 22 conquistati nel girone di andata, consentono al Lecce di concludere il campionato al 9° posto.



2007-08: centenario e ritorno in A [modifica] Manifesto celebrativo del centenario dell'U.S. Lecce esposto in città Il Lecce di Papadopulo inizia la stagione 2007-2008 molto bene, insediandosi nei primi posti della classifica e non allontanandosi mai dalla zona play-off grazie alle vittorie contro Frosinone (1-2), Chievo (3-0), Rimini (2-3) e Albinoleffe (3-0). Durante questa partita, giocata il 15 dicembre 2007, valevole per la diciottesima giornata, Elvis Abbruscato mette a segno il millesimo gol della storia del Lecce in Serie B. Nella prima parte dell'annata si registrano anche il pareggio per 1-1 nello scontro diretto contro il Pisa e tre sconfitte contro Bologna (1-0), Brescia (1-2 in casa) e Mantova (1-0). Prima della pausa invernale, il 22 dicembre, si gioca il Derby di Puglia. Il Lecce vince per 4-0 contro il Bari al San Nicola dopo 15 anni con le reti di Elvis Abbruscato (doppietta), di Simone Tiribocchi e, nel finale, del subentrato Alessandro Tulli. I salentini concludono il 2007 al secondo posto, a pari punti con il Pisa e ad un punto della vetta comandata dal Bologna. Il Lecce di Papadopulo nel 2007 ha raccolto ben 76 punti stabilendo il record di maggior punti conquistati in un anno solare in Serie B.

Il 1° novembre 2007 il Lecce subisce un grave lutto. Durante una fase di allenamento il magazziniere Antonio De Giorgi viene colpito e ucciso da un fulmine, che sfiora anche Giuseppe Papadopulo ed Elvis Abbruscato, non ferendoli.

Nel mercato di gennaio arrivano nel Salento in prestito Daniele Corvia e Viktor Budjanskij rispettivamente da Siena e Udinese. Durante la gara con il Piacenza, vinta dai salentini per 3-1, Tiribocchi mette a segno il gol numero 3.000 della storia del Lecce e il 15 marzo 2008 la squadra, impegnata nella sfida contro lo Spezia, festeggia i 100 anni di storia. Per l'occasione arriva nel capoluogo salentino la Coppa del mondo vinta dagli azzurri ai Mondiali di Germania 2006.

Nel girone di ritorno il Lecce ottiene quattro pareggi in altrettanti scontri diretti: 3-3 a Verona contro il Chievo, 0-0 in casa contro il Bologna e contro il Brescia in trasferta e 1-1 casalingo contro il Pisa. L'unica sconfitta è quella rimediata ad Ascoli (2-1). La prima vittoria in trasferta nel ritorno arriva solo alla 35ª giornata (2-1 contro il Modena). Proprio grazie a questa vittoria il Lecce supera il proprio primato di successi stagionali in Serie B (prima era di 18). I salentini, a quattro giornate dal termine, vincono nettamente a Bergamo lo scontro diretto per il 2° posto contro l'Albinoleffe (4-0), rilanciandosi prepotentemente per la promozione diretta. Il 17 maggio 2008, a tre giornate dal termine del campionato, il Lecce cade davanti a 22.000 tifosi giallorossi nel derby con il Bari, che vince con il risultato di 2-1 e si riscatta dalla sconfitta subita all'andata.

Al termine del campionato il Lecce si classifica terzo ed è costretto a disputare i play-off per la promozione. In semifinale riesce ad avere ragione del Pisa imponendosi nel doppio confronto per 0-1 nella gara di andata, allo Stadio Romeo Anconetani, con un gol di Tiribocchi e per 2-1 nel ritorno, in casa, ancora con Tiribocchi, che realizza su calcio di rigore, ed Abbruscato, che raddoppia all'inizio della ripresa. Nella doppia finale il Lecce affronta l'AlbinoLeffe, qualificatosi dopo aver eliminato in semifinale il Brescia. La gara di andata allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo si risolve a favore dei salentini, che vanno in rete con Abbruscato. La partita di ritorno al Via del Mare finisce 1-1 con gol di Abbruscato e di Ruopolo. Il pareggio permette al Lecce, sostenuto da 30.000 tifosi, di raggiungere la promozione in Serie A dopo due anni in Serie B.



L'era Beretta [modifica] Nonostante il fruttuoso campionato disputato con il Lecce (83 punti conquistati, miglior difesa del torneo e record di vittorie in casa), Papadopulo non prosegue la sua esperienza come tecnico dei giallorossi. La notizia del suo abbandono, dovuta a divergenze con il direttore generale del club Angelozzi, viene resa nota da alcuni siti web e l'amministratore delegato dell'U.S. Lecce Fenucci dichiara di aver appreso della decisione tramite Internet.[2]

Il 23 giugno 2008 il Lecce ufficializza l'ingaggio dell'allenatore Mario Beretta, reduce da tre salvezze nella massima serie (una con il Parma e due consecutive con il Siena). Sul fronte arrivi si registrano gli acquisti di Frank Feltscher, Daniele Cacia, Vitorino Antunes, Fabio Caserta, José Ignacio Castillo, Leonardo Augusto Gomes Aro e il ritorno di Guillermo Giacomazzi. Invece lasciano il Salento Elvis Abbruscato, Daniele Corvia e Jaime Valdes.



L'esordio in Serie A dopo l'eccellente stagione in Serie B [modifica] L'esordio in Serie A contro il Torino F.C. il 31 agosto 2008 è da dimenticare. Infatti all'Olimpico i pugliesi escono sconfitti per 3 a 0. Il Lecce si rifà una giornata dopo battendo al Via del Mare il Chievo per 2-0 grazie ai primi gol di Fabio Caserta e José Ignacio Castillo. Contro il Siena, una giornata dopo è ancora Caserta a segnare il definitivo 1-1. A San Siro contro l'Inter un gol di Julio Cruz nel finale decide la partita dopo che il Lecce aveva resistito agli assalti nerazzurri e aveva offerto una buona prestazione. Nella gara interna, valida per la 5^ giornata di campionato, i giallorossi battono il Cagliari 2-0 con i gol di Guillermo Giacomazzi e José Ignacio Castillo. Dopo contro l'Inter all'Olimpico di Roma il Lecce sfiora il colpaccio anche con la Lazio capolista nella partita degli ex (Delio Rossi, Cristian Ledesma, Sebastiano Siviglia per i pugliesi e Guglielmo Stendardo per i biancocelesti) facendosi raggiungere solo nel finale da Simone Inzaghi che pareggia così il gol di Simone Tiribocchi del primo tempo.