David Trezeguet

Cresciuto in Argentina, nazione in cui la sua famiglia, originaria della Francia, era emigrata, inizia a giocare a calcio seguendo le orme del padre, Jorge (attualmente suo procuratore). Dopo un provino viene accettato nella squadra giovanile del Platense e a 16 anni esordisce in prima squadra nel campionato argentino.

Torna in Francia nel 1995, acquistato dal Monaco. Partito dalla Primavera, si fa ben presto notare dal tecnico, l'ex nazionale francese Jean Tigana, che lo fa esordire in prima squadra, a far coppia d'attacco con Thierry Henry.

Nel 2000 vince lo scudetto con la squadra monegasca, bissando quello vinto tre anni prima nel 1997, e segna in totale 52 gol.



Alla Juventus
Nell'estate del 2000 viene acquistato, per la cifra di 45 miliardi di lire, dalla Juventus, club dove milita tuttora. La prima stagione lo ha visto spesso in panchina, in quanto l'allenatore Ancelotti gli preferisce Inzaghi e Del Piero. Nel finale del campionato, però, si impone come titolare, mostrando tutte le sue qualità e, pur giocando meno partite di entrambi i titolari, risulta il miglior cannoniere della Juve in stagione con 14 gol in 25 presenze, tanto da convincere la società a puntare su di lui sacrificando Inzaghi. La scelta di madama risulta azzeccatissima: nel 2001/02, con Lippi in panchina, vince il suo primo Scudetto laureandosi capocannoniere del campionato con 24 gol (tutti senza rigori) e componendo con Del Piero una straordinaria coppia d'attacco, che rimarrà tale negli anni a seguire diventando a suon di gol nell'immaginario collettivo la coppia simbolo della storia juventina. Segna anche 8 gol in Champions League, ma la Juve si ferma alla seconda fase.



2002-2004
Nel 2002/03 la Juventus vince la Supercoppa Italiana, ma non scende in campo perché infortunato, ed un altro Scudetto. È una stagione sfortunata, ricca di infortuni, ma ciò non gli impedisce di segnare 4 gol in Champions League, di cui due nelle due semifinali contro il Real Madrid. La finale di Manchester contro il Milan non regala gioie e, dopo una prestazione incolore, si fa parare il rigore da Dida e manca così il grande successo internazionale che ancora oggi non ha conseguito con la maglia della Juventus. Nella stagione 2003/04 vince un'altra Supercoppa Italiana a New York contro il Milan, ai rigori, realizzando nel primo tempo supplementare il gol dell'1-1 che salva la squadra bianconera dalla sconfitta al silver gol. In campionato, pur segnando 16 gol, spesso è vittima d'infortuni che gli impediscono di dare il giusto apporto alla squadra, protagonista di una deludente stagione: fuori agli ottavi di finale di Champions League, il terzo posto in Serie A è il massimo che si possa ottenere.



2004-2006
Nell'estate 2004 sembra debba lasciare la Juve, ma il nuovo allenatore Capello lo convince a rimanere. Anche in questa stagione è spesso lasciato in panchina per infortunio, ma non fa mancare il suo contributo: all'inizio della stagione, prima del grave infortunio alla spalla rimediato ad Udine, dove realizza quattro gol in tre partite contro Brescia, Atalanta e Sampdoria, ma soprattutto alla fine. Tra i suoi gol, da ricordare quello in rovesciata al Real Madrid negli ottavi di finale di Champions League (2-0 dopo i tempi supplementari) e quello di testa rifilato al Milan a San Siro (0-1), su cross di Del Piero in rovesciata, che ha praticamente consegnato lo Scudetto (poi revocato) alla Vecchia Signora. Disputa un'altra stagione ottima nel 2005/06: segna moltissimo e vince un altro Scudetto (poi assegnato d'ufficio all'Inter a seguito della retrocessione dei bianconeri), ma anche quest'anno l'avventura in Champions League finisce male e la squadra esce ai quarti di finale contro l'Arsenal.

A livello personale la stagione è però di altissimo profilo, 23 gol in campionato (miglior marcatore straniero e secondo assoluto), e 6 in Champions League (tra cui il 100esimo in maglia bianconera, contro il Bruges). Nel 2006 è diventato il miglior cannoniere straniero nella storia della Juventus, superando due grandi del passato bianconero come Platini e John Charles.



La Serie B
Rimane legato alla Juventus nell'anno della serie B segnando 15 gol. Durante l'ultima partita di campionato (Juventus-Spezia) segna un gol e compie un gesto molto discutibile e criticato, ovvero fa il classico segno di "andare via" con le mani, interpretato come "Ho fatto 15 gol e adesso vado via". In realtà il gesto di David era da interpretare come "Ho fatto 15 gol e adesso mi mandate via", in quanto nonostante avesse sotto contratto uno degli attaccanti più forti d'Europa, la società bianconera stava attivamente cercano sul mercato un centravanti titolare per il ritorno in serie A, da acquistare con il denaro della cessione del bomber francese.

Tuttavia dopo una lunga trattativa e molte voci di mercato, la società si convince che il campione francese è il centravanti che guiderà la squadra nel ritorno in Serie A, e il 25 giugno 2007 la Juventus annuncia di aver prolungato il contratto del giocatore fino al 30 giugno 2011, per quasi 5 milioni di euro l'anno[2]. Le prime parole dopo la firma sono state: "Ho fatto una scelta decisiva per la mia carriera e per la mia vita"[3].



Il ritorno in Serie A
A chi pensa che sia ormai sul viale del tramonto, basta la prima giornata di campionato per capire che non è così. L'inizio infatti è col botto: tripletta al Livorno nella prima giornata, gol al Cagliari nella seconda. Il 23 settembre 2007, durante la 4ª giornata del campionato 2007/08, firma il centesimo gol in maglia bianconera nel massimo campionato italiano, durante la partita con la Roma. Il 31 ottobre mette a segno la seconda tripletta della stagione nel 3-0 della Juventus contro l'Empoli, che gli consente di raggiungere quota 150 gol con la maglia bianconera.

Chiude l'anno solare 2007 in testa alla classifica cannonieri Serie A con ben 13 gol.

Con due splendidi gol al Livorno inizia alla grande il girone di ritorno. Dopo un gol al Genoa, il 22 marzo segna con un gol tipico del suo repertorio (tiro al volo, di prima intenzione, senza nemmeno guardare la porta) nella partita più attesa della stagione, quella con l'Inter.

Al termine del campionato è vice-capocannoniere della Serie A con 20 gol, subito dopo il compagno di squadra Alessandro Del Piero (21 reti).

All'inizio della stagione 2008/09 è stato operato al ginocchio destro per evitare la rottura del tendine rotuleo e risolvere la tendinopatia di cui da tempo è vittima, con una prognosi di quattro mesi[4].



Nazionale
Nel 1996 vince con la Francia Under 18 il Campionato d'Europa e solo due anni dopo, nel 1998, diventa Campione del Mondo con la nazionale francese. Passano ancora due anni e vince anche il Campionato europeo, grazie al suo decisivo golden gol nel corso dei supplementari della finale contro l'Italia.

Partecipa ai Mondiali in Germania, dove però colleziona solamente due presenze a causa di forti incomprensioni con l'allenatore Raymond Domenech. Entrato all'11° minuto del primo tempo supplementare della finale contro l'Italia, è tra i rigoristi della partita. Il suo calcio di rigore, che tira sulla traversa, risulterà decisivo per la sconfitta della sua squadra.

Al termine della stagione 2007/08, nonostante i 20 gol in Serie A, il selezionatore della nazionale francese Domenech non lo convoca per la fase finale degli Europei 2008; da tempo infatti, tra i due non c'è stima e fiducia reciproca ed a pagare è il giocatore. Domenech d'altronde predilige un gioco con una sola punta di movimento, per cui un uomo d'area di rigore non rientra come prima opzione nei suoi schemi.

Il 9 luglio 2008, durante una conferenza stampa nel ritiro di Pinzolo dove la Juventus sta preparandosi per il campionato, vista la conferma dell'odiato Raymond Domenech sulla panchina della Francia, ha annunciato il ritiro dai blues[5].

Lascia quindi la nazionale dopo aver vinto un Mondiale ed un Europeo,ma non ha escluso che,in futuro,in un eventuale addio di Domenech,possa tornare a vestire la maglia dei blues.