Alberto Gilardino

Prima punta dall'invidiabile senso del gol, sa unire alla perfezione doti tecniche e fisiche eccellenti, che lo portano ad essere uno dei più forti e completi bomber italiani. Tra le sue doti migliori ci sono il colpo di testa, la capacità di difendere il pallone, movimenti senza palla e una buona freddezza sotto porta, caratteristiche che lo portano ad essere utile sia in fase di costruzione che di finalizzazione.

Club
Residente dalla nascita a Cossato, in provincia di Biella, inizia a giocare con la Cossatese, la squadra del paese dove vive. Scoperto dal Piacenza, è cresciuto nelle sue squadre giovanili, fino ad esordire in Serie A a 17 anni, il 6 gennaio 2000 in Piacenza-Milan.

Successivamente è stato ceduto al Verona, con cui ha disputato due campionati nella massima divisione con un bottino di 39 presenze 5 reti complessivamente.



L'affermazione a Parma
La sua affermazione, però, avviene nel 2002, una volta passato al Parma per volere dell'allenatore Cesare Prandelli, che ne caldeggia l'acquisto. Nella prima stagione in Emilia ha totalizzato 4 gol in campionato e 1 in Coppa Italia; nel 2003-2004, invece, ha realizzato 3 gol in Coppa UEFA e 23 in campionato, classificandosi al secondo posto nella classifica marcatori italiana; risultato bissato in pieno l'anno successivo, in cui trascina il Parma alla salvezza dopo lo spareggio con altri 24 gol in campionato[3] e 1 in Coppa UEFA.
È proprio durante questa sua permanenza nel Parma che avviene l'esplosione di Gilardino che diventa un pezzo pregiato del mercato estivo 2005.



La cessione al Milan
Il 17 luglio 2005 diventa un giocatore del Milan, che lo ha acquistato per 24 milioni di euro. Il primo gol con il Milan è stato realizzato nella partita di Genova contro la Sampdoria persa per 2-1 dagli uomini di Ancelotti.
Con la maglia rossonera nella stagione 2005/2006 ha segnato 17 reti in 34 presenze in Serie A e 2 gol in 3 presenze in Coppa Italia, ma non è riuscito ad andare in gol nelle prime 10 partite giocate in Champions League. Riesce a segnare il primo gol in Champions League il 1º novembre 2006 in Milan-Anderlecht 4-1, realizzando la quarta rete dei rossoneri e interrompendo così la personale striscia di partite senza marcature nelle competizioni europee. In campionato, nelle sue prime due stagioni è a quota 29 gol con il Milan, avendone segnati 12 nel 2006/2007.
Tuttavia, dopo le due reti segnate all'Ascoli il 18 aprile 2007, Gilardino non riesce più a mettere a segno buone prestazioni, né tanto meno gol. Bisogna infatti aspettare il 7 ottobre 2007 perché il Gila segni ancora, quando nella partita Lazio-Milan all'Olimpico di Roma realizza una doppietta che fissa il risultato sul 5-1 per i rossoneri. Il 24 ottobre Gilardino segna la prima doppietta in Champions League (seconda nelle Coppe europee dopo quella al Metalurg Donec'k segnata in Coppa UEFA il 15 ottobre 2003) contro lo Šakhtar, infilando per due volte di testa il portiere avversario e aprendo così le marcature del 4-1 finale.



Il passaggio alla Fiorentina
 Il 24 maggio 2008, il ds della Fiorentina Pantaleo Corvino, annuncia ufficiosamente il suo passaggio in maglia viola durante un intervento telefonico a una trasmissione calcistica.[4] Il trasferimento a titolo definitivo viene confermato il 28 maggio 2008 dal sito internet ufficiale della società rossonera[5] e di quello della società viola.[6] Gilardino ha siglato un contratto della durata di 5 anni con la Fiorentina, con un ingaggio di 1 milione e 600 mila euro a stagione, con l'aggiunta di premi in caso di arrivo a quota 20 o 25 reti segnate.[7] Nel club di Firenze Gilardino ritrova alcune vecchie conoscenze dei tempi di Parma, come Mutu, Frey, Donadel e soprattutto l'allenatore Prandelli. Sigla la prima rete ufficiale con la maglia viola il 12 agosto 2008 nella sfida di andata dei preliminari di Champions League nella partita contro lo Slavia Praga terminata 2-0 per i gigliati, mentre la prima rete in Serie A con la nuova maglia la mette a segno nella prima giornata contro la Juventus il 31 agosto, fissando il punteggio sull'1-1 all' 89° minuto. Il 17 settembre, nella prima giornata della fase a gironi della Champions League segna una doppietta contro il Lione, partita poi finita 2-2 tra le polemiche



Nazionale
 In Nazionale ha vinto l'Europeo Under-21 2004, disputando nell'agosto successivo anche le Olimpiadi di Atene, dove l'Italia ha conquistato la medaglia di bronzo con suo gol decisivo nella finale per il terzo posto. In tutto con gli azzurrini conta 30 partite con 19 gol realizzati (recordman di gol segnati).

Ha esordito in Nazionale maggiore il 4 settembre 2004 nel 2-1 alla Norvegia, gara valida per le qualificazioni ai Mondiali 2006, e con cui si è laureato campione del mondo a Germania 2006.

Nel maggio 2006 è tra i 23 giocatori convocati dal commissario tecnico dell'Italia Marcello Lippi per i Mondiali di Germania e diventa subito uno dei punti fermi dell'attacco italiano, spesso in coppia con Luca Toni. Il 17 giugno 2006, in Italia-Stati Uniti 1-1 mette a segno un gol di testa su punizione di Pirlo. Protagonista di prestazioni altalenanti, Gilardino riesce a farsi notare in occasione della semifinale del 4 luglio 2006 contro la Germania quando, nei primi minuti del primo tempo supplementare, colpisce il palo dopo una discesa dalla fascia e poi serve l'assist che porta Alessandro Del Piero al secondo gol all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare. Nella finale del Mondiale contro la Francia non scende in campo, ma alla fine conquista il titolo di campione del mondo.

Il 17 ottobre 2007, durante l'amichevole disputata a Siena contro il Sudafrica, entra in campo nel secondo tempo indossando per la prima volta la fascia di capitano della Nazionale, dalla quale mancava dal 15 novembre dell'anno precedente. A causa della sua ultima opaca stagione in rossonero (solo 7 reti segnate in 30 presenze, di cui 13 giocate per 90 minuti) non riesce a ottenere la convocazione in azzurro per Euro 2008 da parte del ct Roberto Donadoni.

Sabato 16 agosto 2008 viene riconvocato dal neo ct Marcello Lippi per l'amichevole contro l'Austria del 20 agosto, riconquistando così la maglia azzurra e andando in rete allo scadere del primo tempo permettendo all'Italia di accorciare le distanze.