Adrian Mutu

Cresciuto calcisticamente nell'Argeş Piteşti, il suo debutto in campionato avvenne il 15 marzo 1997. Nelle successive due stagioni si rese protagonista con 11 gol in 41 partite e moltissimi assist che portarono il pubblico rumeno a ritenerlo il possibile erede di Gheorghe Hagi.

Nel 1998 venne acquistato dalla Dinamo Bucarest, in cui giocò 33 partite segnando 22 gol e svolgendo, a soli 18 anni, un ruolo determinante per la vittoria della Coppa e del campionato rumeno (ottenute dopo il trasferimento di Mutu), tanto da essere corteggiato dalle più grandi squadre del panorama calcistico mondiale. Alla fine di una lunga asta fu l'Inter ad aggiudicarsi il giovane fenomeno nell'inverno del 1999.



L'arrivo in Italia e l'affermazione
Nel 1999 approdò quindi all'Inter per 7,5 milioni di euro. Segnò il suo primo gol in maglia neroazzurra nel derby di Coppa Italia contro il Milan, dove fu anche autore di una superba prova. Il campionato del rumeno non fu però all'altezza delle aspettative, dato che in 10 presenze non segnò nemmeno un gol. Gli unici due gol firmati in Coppa Italia (contro Milan e Cagliari), accompagnati da notevoli prestazioni, tuttavia non furono sufficienti a convincere la dirigenza interista che a fine stagione lo cedette in comproprietà al Verona.

Al Verona arrivò nel gennaio del 2001, e si notò subito di che pasta fosse fatto il giocatore. A fine stagione grazie alla moltitudine di assist sfornati e a quattro gol importantissimi in chiave salvezza segnati rispettivamente contro Lazio, Napoli e due contro il Bari, il suo apporto fu fondamentale per la salvezza del club tanto da convincere il presidente a far di tutto per portare il giovane fenomeno per un altro anno nella squadra.

Nella stagione successiva si verificò l'exploit del giocatore che con 12 gol, accompagnati da grandi giocate e ingenti assist. Mutu suscitò grande ammirazione da parte dei tifosi anche se con i suoi gol non riuscì a evitare la retrocessione del Verona in Serie B.



Parma
Il Verona lo cedette al Parma per 13 milioni di euro. Qui il rumeno segnò 18 gol in 31 partite, molti dei quali su punizione.

In coppia con Adriano, Mutu condusse il Parma nelle prime posizioni di classifica tanto da finire la stagione al quinto posto a pochi punti dal quarto. Il suo apporto fu fondamentale anche nella Coppa UEFA, nella quale disputò 3 partite segnando 3 gol, dove il Parma sorprendendo tutti terminò la sua corsa in semifinale anche a causa della mancanza di Adrian Mutu nelle due sfide.

La sua grande classe, il suo grande temperamento e la sua abilità nel dribbling e nelle punizioni, lo portarono a diventare un giocatore indispensabile e fondamentale della squadra, tanto che nella stagione successiva sarebbe dovuto diventare il capitano del Parma nonostante fosse in gialloblu solo da un anno. Tuttavia il Parma cedette ai molteplici corteggiamenti del presidente del Chelsea Roman Abramovič, il quale offrì per far vestire al giovane talento rumeno la maglia dei blues 30 milioni di euro, tanto da farlo diventare il più costoso rumeno di tutti i tempi.



Chelsea: il licenziamento  Nell'agosto del 2003 venne acquistato dal Chelsea. All'inizio ripagò in pieno la fiducia che avevano su di lui, tanto da fare nelle prime 4 partite 3 gol inclusa una doppietta in trasferta contro il Tottenham. Progressivamente i gol diminuirono: furono solo 6 a fine stagione in 25 presenze più uno in Champions League contro la Lazio. Tuttavia, anche se i gol messi a segno erano stati pochi, fu lo stesso in grado di mettere il marchio sulla positiva stagione del Chelsea.

Nel settembre del 2004, dopo appena due presenze con la maglia del Chelsea, venne scoperto positivo alla cocaina. Mutu venne licenziato il 29 ottobre dal club londinese e ricevette una squalifica di 7 mesi (fino al 18 maggio 2005) e una multa di £20.000 dalla Football Association[1].



Juventus
Dopo la pessima avventura con il Chelsea firmò un contratto quinquennale con la Juventus nel gennaio 2005. In realtà Mutu, con un artificio di mercato che sfruttava le lacune delle normative, non fu inizialmente tesserato dalla Juventus ma dal Livorno, in quanto i bianconeri non potevano tesserare un extracomunitario proveniente dall'estero avendo già esaurito i posti a disposizione, e quindi "ceduto" dai toscani ai piemontesi. Mutu non poté, tuttavia, giocare fino al 29 maggio 2005 a causa della squalifica, disputando solo l'ultima partita del campionato a Torino con il Cagliari.

Grazie all'aiuto della famiglia, Adrian riuscì a superare quella brutta parentesi con il Chelsea, e nella stagione successiva riuscì a ritagliarsi qualche spazio anche se le esigenze tattiche di Capello snaturarono non poco il suo ruolo e venne così impiegato per tutta la stagione come riserva di Camoranesi. Con 7 gol in 32 presenze, fornì comunque un aiuto fondamentale per lo svolgimento del campionato. Tuttavia, alla fine del campionato, la Juventus subì un processo per frode sportiva. Retrocessa in Serie B, Mutu viene venduto alla Fiorentina per 8 milioni di euro.



Fiorentina
Una volta arrivato alla Fiorentina, Mutu trova una vecchia conoscenza come allenatore, Cesare Prandelli, che lo aveva allenato anche a Parma, e incontra come partner d'attacco Luca Toni. Mutu è autore di una grande stagione e la Fiorentina, partendo da meno 15 punti[2] a causa di Calciopoli, riesce a finire la stagione al 5° posto (3° senza penalizzazione). In questa stagione Mutu si riscatta e ritorna al vecchio splendore dei tempi di Parma, soprannominato Il Fenomeno; infatti Mutu dopo ogni gol esulta facendo un inchino alla curva Fiesole che esplode dopo ogni sua grande giocata. Mutu viene eletto da "Il Calcio", da "Datasport" e dalla "RAI" miglior giocatore del campionato e ottiene la media migliore del campionato in tutti i quotidiani sportivi italiani.

Nella stagione 2007/2008 realizza 17 gol in campionato (5 su calcio di rigore) e 6 in Coppa UEFA, risultando determinante per il raggiungimento della semifinale di Coppa UEFA e soprattutto del quarto posto, occupato dalla Fiorentina con due punti di vantaggio sul Milan.

Nel 2008, precisamente il 14 agosto, è stato multato dalla FIFA per 13,68 milioni di sterline (17,17 milioni di euro) per aver rotto il contratto con il Chelsea, dopo che è stato positivo alla cocaina, facendo di questa multa la più alta di tutti i tempi[1].

Durante l'estate è stato fortemente inseguito dalla AS Roma, quando l'accordo sembrava ormai raggiunto, il romeno è stato dichiarato incedibile dal presidente Andrea Della Valle.

Un infortunio subito nel precampionato mentre era in ritiro con la nazionale rumena, ne ha rallentato la preparazione, e Mutu ha giocato le prime partite della stagione non all'altezza della sua fama.