Curiosità
Il Geona è stata la prima squadra italiana ad espugnare Anfield Road in gare ufficiali (Coppa UEFA 1991-92, Liverpool-Genoa 1-2).
Formazione
1 - Eugenio Lamanna 83 - Rubens Fernando Moedim Rubinho 73 - Alessio Scarpi
25 - Giuseppe Biava 26 - Salvatore Bocchetti 4 - Domenico Criscito 27 - Matteo D'Alessandro 13 - Matteo Ferrari 15 - Sokratis Papastathopoulos 3 - Alessandro Potenza
29 - Davide Brivio 5 - Nicolàs Mario Domingo 28 - Ivan Juric 20 - Giandomenico Mesto 77 - Omar Milanetto 23 - Francesco Modesto 88 - Thiago Motta 19 - Matteo Paro 8 - Marcel Roman 7 - Marco Rossi 68 - Anthony Vanden Borre
9 - Luciano Gabriel Figueroa 18 - Andrea Gasbarroni 17 - Bosko Jankovic 22 - Diego Alberto Milito 11 - Ruben Olivera 10 - Raffaele Palladino 14 - Giuseppe Sculli
Storia della squadra
L'originale maglia genoana è ancor oggi una fra le più apprezzate ed imitate.
La seconda maglia, utilizzata già nei primi del Novecento e usata oggi prevalentemente nelle partite in trasferta, è bianca con bande orizzontali rosse e blu (al centro veniva posto lo scudo con la croce di San Giorgio oggi viene utilizzato il simbolo della Società).
Il simbolo universalmente riconosciuto ed ufficialmente integrato nello stemma della squadra è un antichissimo animale del bestiario mitologico, il Grifone (un incrocio tra aquila e leone), rappresentante originariamente la fiera protettrice della città di Genova e dei suoi abitanti.
Per diversi anni il Genoa non cucì sulle maglie rossoblu nessuno stemma mentre su documenti e tessere come simbolo utilizzò quello cittadino composto da due Grifoni che reggono lo scudo con dentro la croce di San Giorgio. Il simbolo che per primo compare sulle maglie rossoblu è simile a quello tutt'ora usato con unica differenza che il Grifone guardava verso destra.
Alcune varianti compaiono nel periodo fascista quando il Grifone regge il fascio littorio e negli anni ottanta quando viene utilizzata una testa di Grifone con corpo blu (soprannominata dai tifosi "il gallinaccio"). Ancor oggi la squadra ed i sostenitori si fregiano rispettivamente degli appellativi di Grifo e Grifoni.
Strutture [modifica] Il campo di gioco ufficiale del Genoa è lo stadio Luigi Ferraris, situato nel quartiere di Marassi, mentre il quartier generale per gli allenamenti è dato dal complesso sportivo "Pio XII", oggi intitolato al giocatore Gianluca Signorini, situato presso Villa Rostan, nel quartiere di Pegli.
Lo stadio Luigi Ferraris [modifica] Per approfondire, vedi la voce Stadio Luigi Ferraris. Costruito grazie al socio del Genoa Musso Piantelli, che concesse il terreno vicino alla sua villa a Marassi, ed al lavoro gratuito offerto dagli altri soci della formazione rossoblu, lo stadio è stato inaugurato il 22 gennaio 1911 in occasione della partita tra Genoa ed Internazionale. In origine poteva ospitare 20.000 spettatori. In seguito, vennero edificate le due gradinate (Nord e Sud), ed è proprio dove sorge ora la Gradinata Nord che sorgeva il Campo della Cajenna, ovvero il campo dell'Andrea Doria.
Il 1 gennaio 1933, durante la festa per il quarantennale del Genoa, lo stadio venne intitolato a Luigi Ferraris, storico capitano della squadra genovese caduto durante la Prima Guerra Mondiale. Il Luigi Ferraris, definito come lo stadio più moderno dell'epoca ed arrivato alla capienza di 30.000 spettatori, ospitò il 27 maggio del 1934 la partita dei mondiali tra Spagna e Brasile terminata 3 a 1.
Fino al 1946, il Genoa è stata l'unica società genovese ad aver calcato il prato del "Ferraris" e comunque, fino alla cessione dello stadio al Comune di Genova, avvenuta sia per problemi finanziari che per volere del regime fascista, il club rossoblu è stato l'unico proprietario dell'impianto.
Per il Ferraris il record di spettatori in una partita di campionato appartiene al derby Genoa-Sampdoria 1-1 del 28 novembre 1982, quando si registrarono 57.815 spettatori più circa 2.000 non paganti. Il record assoluto di spettatori si registrò invece in occasione dell'incontro Italia-Portogallo del 27 febbraio 1949, con più di 60.000 presenze.
In occasione dei campionati mondiali di calcio del 1990 lo stadio fu totalmente demolito e ricostruito. Per consentire al Genoa ed alla Sampdoria di continuare a giocare le partite casalinghe, i lavori furono eseguiti "per singoli settori" e durarono ben due anni e due mesi (dal luglio del 1987 al settembre del 1989).